La vita a 12 Mile (in ricordo di Ebony)

Come suggerisce il nome, 12 Mile si trova dodici miglia (venti chilometri) fuori città. Se Broome fosse un piccolo paese italiano, 12 Mile sarebbe la frazione abitata dai sociopatici con manie di persecuzione: quelli che si auto-escludono dalla società, lamentandosi poi di esserne tagliati fuori.
O almeno così 12 Mile è vista dagli abitanti di Broome. Pur vantandosi di non essere “gente di città” (quello che invece sono gli abitanti di Perth, per intenderci), chi abita a Broome considera chi vive al di fuori della cittadina come un gruppo di semi-selvaggi fricchettoni: costantemente nudi, con poca cura e igiene personale, e una spiccata passione per marijuana e yoga. Chi sta in 12 Mile, invece, giura che non si trasferirà mai a Broome, perché non sopporterebbe “il caos e la frenesia della vita cittadina”. Come se Broome fosse il centro del mondo.
In realtà, 12 Mile è un grande compromesso, in bilico tra stato brado e civilizzazione – non si sa bene per quanto tempo ancora. Perché compromesso? Perché vivere in 12 Mile, in genere, significa vivere su pezzi di terra delle dimensioni di almeno 5mila metri quadri. Con zone di vegetazione nativa, abitate da animali selvaggi e accessibili solo per via di strade battute che bisogna aprirsi per conto proprio. Significa, in pratica, avere un grande giardino con canguri e cammelli; e, allo stesso tempo, poter usufruire della corrente elettrica, di un sistema di fognature, e degli impianti di telecomunicazioni disponibili grazie “società civilizzata”. In più, si è ad appena 20 chilometri dall’oceano – ma quasi tutte le abitazioni hanno comunque una piscina privata.
12 Mile non è stata (ancora) toccata dal boom edilizio australiano, che sta ridisegnando, espandendo, e purtroppo imbruttendo.
Il quartiere di 12 Mile (o la frazione?) è formato invece da due sole strade, traverse di Broome Road (l’autostrada): Kanagae Drive e Yamashita Street. Per i turisti, ci sono diverse attrazioni che vale la pena visitare, per farsi un’idea dell’atmosfera: il Mango Place e il Bird Park su tutte. C’era anche l’alternativo 12 Mile Cafe, che purtroppo ha chiuso i battenti poco prima del nostro arrivo in Broome.
Abbiamo diversi ricordi della nostra permanenza in 12 Mile – in una proprietà privata di Yamashita Street, ora venduta all’azienda Broome Lattice, in cui abbiamo soggiornato grazie ad HelpX per tre settimane, all’inizio della stagione delle piogge.
Svegliarsi all’alba, nel silenzio della natura. Prendersi cura di piante e verdure in un vivaio. Trovare un cammello in giardino. Rilassarsi in piscina. I confini poco definiti tra quello che viene considerato l’interno e l’esterno della casa. Non avere vicini di casa. Fare una raccolta di vermi. Accudire pulcini e galline. Il caldo umido, ancora più pesante essendo lontani dal mare.
Ma soprattutto la cagnolina Ebony: un Kelpie nero, nata e cresciuta in 12 Mile, trasferita di forza in un opprimente prefabbricato di Broome North a seguito del rogito della proprietà, lo scorso gennaio. Un pomeriggio di maggio ha deciso di “tornare a casa”, ma la sua corsa lungo l’autostrada in direzione 12 Mile si è arrestata bruscamente tra le ruote di un autocarro.
- Cammello in giardino
- Cammello in giardino
- Selezione di vermi
- Shampoo rana
- Due rane
- Una rana sul lavandino
- Uno scorpione in casa
- A pochi giorni di vita
- Pulcini
- Una rana nel gabinetto
- Innaffiatura
- Semi di foxtail a bagno
- Cresceranno?
- Vasetti e piantine
- Bamboo
- Il vivaio
- La vista dalla camera da letto
- Il capannone
- La piscina
- Un bel giardino
- Le galline di 12 mile
- Povera rana, fossilizzata sullo stipite della porta del bagno
- Le camere da letto viste da fuori
- Sentiero per le camere da letto
- Doccia all’aperto
- La veranda
- L’entrata dell’abitazione
- Il soggiorno della casa in 12 Mile
- Telee di frangipani
- Preparazione di talee
- Preparazione del composto di terra
- Vasi pronti ad essere piantati
Lascia un commento