Il mezzo con cui viaggiamo: Mazda E2000 del 1991

Abbiamo acquistato il campervan dopo un’assidua ricerca su Gumtree, su giornali locali e in rivenditori autorizzati. Siamo andati a vedere e a provare su strada una quindicina di furgoni diversi.
La scelta è ricaduta su un Mazda E2000 a passo lungo (Long Wheel Base, LWB) del 1991, con 207mila chilometri sull’odometro. Si tratta dello storico Mazda Bongo, che in Australia è venduto come E2000, e anche come Ford Econovan. Motore a benzina da 2.200 cc, cambio manuale a cinque marce, trazione posteriore, cuore e polmoni da fumatore costituiti da una pompa di alimentazione meccanica e da un carburatore unto di grasso. Quale amante dei motori non vorrebbe guidare un mezzo del genere?
Un veicolo uscito da una catena di montaggio giapponese in un’epoca in cui l’economia del Sol Levante era in pieno boom; un periodo, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, in cui i motori giapponesi Honda schiacciavano tutti in Formula Uno, il diesel a Le Mans e nel motorsport in generale non era nemmeno in fase sperimentale, e il vecchio quattro cilindri aspirato, per quanto poco efficiente, viveva la sua massima espressione in termini di affidabilità, potenza, ed eleganza nella sua relativa semplicità meccanica e termodinamica – senza l’orgia di sensori elettronici che l’avrebbero imprigionato di lì a poco.
Il furgone è stato convertito a campervan da Dove Campers, un’azienda indipendente con sede a Perth, specializzata nella conversione di qualsiasi mezzo in motorhome. Il tetto del furgone si rialza (pop-top), consentendo un guadagno di circa un metro in altezza, per poter camminare a testa (quasi) alta nel retro del campervan – l’area “abitabile”. In quest’area, da un lato, si trova un blocco di armadietti e cassettiere che ospita la cucina: il fornello a gas con un grill (la bombola LPG è all’esterno del furgone, in uno scomparto subito sopra la ruota posteriore sinistra), e un lavandino con pompa dell’acqua manuale. La cisterna, di quaranta litri, si trova anch’essa nella parte posteriore sinistra del van, ed si può riempire dall’esterno, tramite un’imboccatura simile a quella per il rifornimento di benzina. Lungo il lato opposto, è montato un vero e proprio armadio per i vestiti, sopra il quale si apre uno scomparto probabilmente destinato ai prodotti di igiene personale, visto il mini specchio che si rivela rialzando il coperchio di legno. Sulla sezione dell’asse posteriore destro grava il peso di un frigorifero Electrolux (ora Dometic) a tre fasi (funziona con i 12v della batteria dell’auto, mentre si viaggia; con i 240v della corrente alternata standard, connettendo il motorhome a una normale presa di corrente; e a gas, quando si è parcheggiati, senza elettricità disponibile). Sopra al frigo, un forno a microonde (che funziona solo quando si è collegati alla rete elettrica). L’area subito dietro ai sedili di guida, invece, è lo spazio più vivibile: un divano a elle, con possibilità di montare un tavolino nel mezzo, si trasforma in letto: basta muovere intorno alcuni pannelli di legno e i cuscini per crearsi uno spazio per dormire.
C’è anche una presa coassiale per collegare, eventualmente, un’antenna TV portatile esterna, e guardarsi la televisione in viaggio. L’autoradio in dotazione è preistorica, con il mangiacassette impolverato – la cambieremo.
Sopra allo sportello laterale, è montato un tendalino Fiamma, ossia una tenda da sole retraibile, montata sulla parete del mezzo, con paline in alluminio che la sostengono e che si appoggiano a terra o si agganciano ad appositi attacchi sul pannello sinistro del van. Un kit, quello di Fiamma, che da solo vale un migliaio di dollari (più installazione). E che fornisce un servizio impagabile quando il furgone è stazionario e sotto al sole.
La storia del veicolo? In teoria, noi siamo i quarti proprietari. L’abbiamo acquistato da una signora anziana che vive a Coogee, poco fuori Perth. Proprietaria dal 2005 circa, l’ha usato sporadicamente: un paio di viaggi all’anno con un’amica, “per scappare via un po’”, così ci ha detto. E il chilometraggio lo dimostra: dal 2008 al 2012, secondo i documenti di Favazzos, il meccanico (di origine italiana?) che si è occupato dei tagliandi di manutenzione, il mezzo ha macinato solo un paio di migliaia di chilometri.
Prima dell’anziana vedova, c’è un altro proprietario di cui non sappiamo molto. E prima di questo, una ditta di imbiancature che, presumibilmente, ha utilizzato il furgone come veicolo commerciale – la sua primaria funzione appena uscito dalla catena di montaggio, quando la trasformazione in campervan non era ancora avvnuta.
Il prezzo? Su Gumtree era pubblicizzato a $11000. Abbiamo proposto $9500, e chiuso a $9800. Non male, considerato il chilometraggio, l’annata, lo stato meccanico e della conversione a campervan. E soprattutto considerato il fatto che abiteremo al suo interno per i prossimi mesi (anni?).
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