Jed, il Rhodesian Ridgeback che dovrebbe cacciare leoni
In Brianza, Jed sarebbe il cane grant e ciula del paese. È la bestia più grossa che abbia mai visto, e pesa quasi come me. In questo momento è sdraiato su un fianco, lo sto osservando dalla finestra. Non posso farne a meno, perché ogni tanto sento una serie di tonfi sordi sul legno della veranda: ormai so che è lui che scodinzola, ma mi giro lo stesso a guardare, d’istinto. Se poi c’è un “pum” ancora più forte, è perché ha alzato improvvisamente la testa per catturare una mosca, non ci è riuscito, e ha rassegnatamente reclinato il capo per terra – facendo risuonare i vetri delle porte-finestre.
Il fatto è che, nonostante non sia più un cucciolo, non ha ancora sviluppato una concezione ben precisa dei limiti spaziali del proprio corpo, e la sua stazza non fa altro che amplificare questa goffaggine.
Jed è un Rhodesian Ridgeback. Significa che la sua razza è originaria dell’Africa, dove le leggende vogliono che i suoi simili venissero impiegati per la caccia al leone. E significa anche che, lungo la spina dorsale, il pelo scorre caratteristicamente al contrario, formando una cresta stralucida (ridge) sulla schiena (back). È bellissimo, e, secondo Wikipedia, anche molto intelligente.
Secondo me, invece, non troppo – anzi. Ma il fatto che non sia una cima, e che sia un po’ goffo, e che abbia paura anche dei più teneri cuccioli di cane che popolano il parco, e che non si allontani più di cinque metri da me quando lo porto a passeggiare o a correre… Tutto contribuisce alla sua adorabile personalità da bonaccione insicuro. Che fa leva sul mio istinto represso da crocerossino, da insegnante di sostegno, da volontario di un servizio civile mai svolto.
Ecco, sono finito a fare il servizio civile per un cane – posso riassumere così la mia permanenza in Broome.
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