Sisters Beach e Rocky Cape National Park
Sisters Beach è una piccola località nel Nord-Ovest della Tasmania, con neanche cinquecento abitanti. La spiaggia sabbiosa è lunga tre chilometri ed è caratteristica per la presenza massiccia di Old Man Banksia (Banksia serrata), una pianta dai fiori caratteristici che, in Tasmania, si trova solo in questo piccolo paese.
Il villaggio è stato fondato negli anni trenta dalla famiglia Irby, proveniente da Hobart. Il territorio, all’epoca, era quasi del tutto inesplorato. Il gruppo di pionieri, tra il 1933 e il 1969, ha costruito strade che tagliano la foresta, aree residenziali, e persino un lago artificiale (il Lake Llewellyn) per “fare u n po’ di sci d’acqua”. Tutti i nomi delle strade e dei luoghi sono stati scelti dagli Irby, in onore di amici e parenti; inclusa la Tink Taylor Avenue, dedicata non ad un romanzo di John le Carré, ma ad un certo Tink Taylor che si è occupato della progettazione del bacino artificiale, insieme a Kenneth Irby. Lo stesso Ken che ha riassunto la storia dei luoghi e della propria famiglia in un volumetto pubblicato nel 1972 (In the beginning: Sisters Creek Beach, a Tasmanian family starts a town).
Sisters Beach fa parte del Rocky Cape National Park, che è un parco ad uso prevalentemente diurno: non ci sono aree di campeggio predisposte. Le più vicine si trovano a Rocky Cape, a Crayfish Creek e alla Peggs Beach Conservation Area.
Non è quindi possibile passare la notte accampati in Sisters Beach. È forse per questo motivo che, nonostante il panorama sia spettacolare, abbiamo preferito la vicina Boat Harbour Beach, dove abbiamo potuto campeggiare gratuitamente a ridosso della spiaggia, con una vista da un milione di dollari.
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