A caccia di… tumuli di termiti
Cerco di stare fermo. Sento il grilletto sulla punta dell’indice destro. “Lo devi solo accarezzare, non c’è bisogno di premerlo”, mi ripeto nella mente. Ma accarezzare quanto? Quando devo aspettarmi il “bang”? E’ già passato? Mi sento come il paziente col sedere all’aria in attesa dell’iniezione. Mai sicuro di quando arriverà (se mai non sia già arrivata), e di quanto farà male.
Alla fine il “bang” arriva, un colpo di frusta rapido e secco, che rimbalza su un albero a lato e stordisce completamente l’orecchio sinistro. In fronte a me una nuvola di polvere su alza subito dietro la termite mount. L’ho mancata, il proiettile è passato subito sopra. Il rinculo nemmeno l’ho sentito.
“Mancato di poco, prova ancora”. Mezzo stordito, ora so però cosa aspettarmi. Provo il secondo colpo: l’obiettivo ancora dondola sulla faccia della montagnetta; parte il secondo “bang”: “colpito”! Andiamo a vedere: un bel foro d’entrata, largo come il dito di una mano, sul lato destro del target (ma io miravo in mezzo). Il foro d’uscita, un’esplosione di roccia: questi 308 Winchester sono progettati per espandersi una volta penetrati nella pelle dell’obiettivo. Poveri maiali…
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